Liquore coloniale
- Pianta: Ibisco, Karkadè (Hibiscus Sabdariffa)
- Parte Pianta: fiore
- Proprietà della pianta: digestive, diuretiche, toniche, espettoranti, antisettiche, febbrifughe, rinfrescanti, dissetanti, emostatiche, antiscorbutiche, emollienti
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Descrizione:
La bevanda denominata Karkadé fu di gran moda, specie in Italia, fra gli anni '35 e '40, e considerata un buon tonico digestive, rinfrescante e regolatore della funzione epatica. Essa si ricavava, e si ricava tuttora, dall'infuso di calici essiccati della specie Hibiscus sabdariffa, una pianta molto comune nelle zone equatoriali e tropicali.
Specie in Italia la pianta ebbe un grande successo negli anni '30, perché in quel periodo si andava alla ricerca dei succedanei del thè che provenissero da territori nazionali o coloniali.
Resta il fatto che il karkadè, per il suo contenuto in saccarosio, acido malico e coloranti naturali è ancora una bevanda rispettabile come dissetanti e tonico-digestiva.
Per le sue caratteristiche organolettiche ed anche per il suo colore, la droga si presta benissimo alla preparazione di un liquore alcolico.
La ricetta
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Ingredienti:
- 2 manciate di calici di Ibisco
- 1 litro di Grappa -
Preparazione:
Due manciate di calici già essicati messi a macerare per una quindicina di giorni al buio daranno ad un litro di Grappa una colorazione rosso intensa ed il gusto rinrrescante tipico del karkadè.
È un liquore da gustare in estate come «dissetanti» unendo ad un bicchierino dello stesso un bicchiere di acqua ed un cubetto di ghiaccio.
Non stonerà una fettina di arancio.
Poli Distillerie e
Poli Museo della Grappa
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